lunedì 31 gennaio 2011

Kiss & Never Cry, Volume 1

Riassunto: Leon, un ragazzino nippo-americano che vive in America, inizia a prendere lezioni di pattinaggio sul ghiaccio assieme ad altri ragazzi giapponesi, tra cui sua sorella, Lena, Yuya e Michiru, la ragazzina di cui è innamorato. I due, oltre all’individuale, provano anche la danza, dato che il sogno di Michiru è in realtà quello di pattinare in coppia come facevano sua madre ed il suo vero padre, che era è morto. Un giorno, tuttavia, sua madre decide di tornare in Giappone per farla partecipare a fare individuali, e Michiru scappa di casa, e nelle ore della sua scomparsa succede qualcosa che fa cambiare drasticamente il suo atteggiamento. Nello stesso periodo, il loro coach Yomota viene ritrovato ucciso nel suo appartamento. Successivamente, Michiru rivelerà a Lena che, forse, lei era presente durante il suo assassinio. Sette anni dopo, Leon è diventato un ballerino e viene preso in una compagnia in Giappone, per cui ha l’occasione di rivedere Michiru, la quale ha dovuto abbandonare l’individuale per un infortunio e ha iniziato a praticare danza con Hikaru, il fratello minore del loro vecchio coach, il che le crea seri squilibri, che la presenta di Leon sembra in qualche maniera mitigare. In virtù dei loro successi, Michiru ed Hikaru, che hanno deciso di fare coppia fissa, vengono invitati a partecipare ad una gara regionale, la cui vittoria gli garantisce il diritto di partecipare ai nazionali.

Commento di Akemichan: Ho deciso di iniziare a leggere questo manga per due motivi: il primo è perché parla di pattinaggio artistico, il secondo perché conoscevo l’autrice dal manga “sei il mio cucciolo”, ma la mia opinione è che Kiss & Never Cry sia decisamente meglio. Non si tratta infatti solo di un semplice shojo sportivo, ma ha mescolato in mezzo un’intera vicenda di genere giallo che influenza l’intera storia, e che la trasforma in un Josei interessantissimo. In realtà, non è difficilissimo intuire fin da subito quale sia il fatto tragico che è accaduto a Michiru, ma non tutti gli interrogativi sono risolti fin da subito: chi ha ucciso il coach Yomota? Cosa c’entra il patrigno di Michiru? E chi è veramente Sergei, l’uomo con cui Yomota ha litigato prima di essere ucciso? Non tutto appare così semplice, e rende la storia più interessante. La parte sul pattinaggio è poi resa in maniera quasi maniacale, e per qualcuno non eccessivamente appassionato o esperto, potrebbe risultare un difetto, ma per quanto mi riguarda serve solo a rendere la storia più realistica: Michiru non è una che ha iniziato il pattinaggio due giorni prima, né il pattinaggio è preso a pretesto per la storia d’amore, ma è una parte fondamentale della storia che influenza le vite dei protagonisti; da questo punto di vista, somiglia di più agli shonen sportivi. Ma la cosa che mi ha veramente convinto di questo manga sono i personaggi: sono tutti caratterizzati benissimo, sia nelle vicende drammatiche ma soprattutto molto divertenti nei loro atteggiamenti bizzarri nelle situazioni più leggere: Michiru nei suoi atteggiamenti da bambina, l’imbarazzo di Leon, il narcisismo di Hikaru ma soprattutto la sensei Dandova, la coach canadese con i suoi errori di pronuncia! Nota di merito anche all’edizione italiana della gppubblishing che ha preferito tenere termini giapponesi quali “chan” e “kun”.

Akemichan

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